Anche a Trento si è svolta sabato la fiaccolata per dire no all’obbligo di privatizzare i servizi idrici. C’ervamo anche noi. Il giorno precedente c’era stata a Roma la grande manifestazione nazionale.
“Riteniamo dannosa una norma che obbliga alla privatizzazione del servizio idrico. L’acqua è un bene comune e la sua gestione deve rispondere a criteri di utilità pubblica ed essere rigorosa e trasparente”. Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente esprime l’adesione di Legambiente
alla mobilitazione di domani organizzata dal Comitato promotore del referendum sull’acqua, che si inserisce nel percorso dei movimenti mondiali in concomitanza con il Vertice sul Clima di Cancun, per chiedere un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze imposte dal “Decreto Ronchi” almeno fino al voto referendario da tenere entro il 2011 e contro l’abolizione degli Ato prevista dal “Decreto Calderoli”.
“Siamo convinti che debba essere posta al centro dell’attenzione – prosegue Cogliati Dezza – la corretta gestione di una risorsa vitale e di tutti, che non deve sottostare a criteri mercantili. Per questo occorre mettere in campo una forte, autorevole, indipendente autorità pubblica chiamata a controllare che le gestioni rispondano ai criteri di un uso socialmente equo e ambientalmente sostenibile dell’acqua, riducano i consumi, a partire dai settori produttivi e prevedano investimenti per arginare l’annoso problema delle perdite di rete e del deficit di depurazione che riguarda ancora 18 milioni d’italiani, pari al 30% della popolazione”
Alla festa dei nostri 30 anni è intervenuto sabato 27 novembre Gianfranco Poliandri del Comitato acqua bene comune Trento a raccontare come in Trentino stia procedendo inesorabilmente la privatizzazione dei servizi idrici. Ottenendo grande interesse dal pubblico di soci e simpatizzanti presente.