Nuovo appello del movimento trentino (al quale partecipa anche Legambiente) contro l’inceneritore di Ischia Podetti. E’ stato presentato lunedì mattina durante una conferenza stampa in via Belenzani, davanti al Comune di Trento, il giorno prima del consiglio straordinario nel quale nuovamente a parlare di inceneritore.
Secondo le associazione firmatarie del documento e che domani dalle 18 si ritroveranno per un presidio sempre in via Belenzani, con un bando di gara andato deserto e con una raccolta differenziata in continuo aumento, è doveroso aggiornare il piano rifiuti provinciale e prendere in considerazione ipotesi alternative all’inceneritore.
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Le sottoscritte associazioni, preoccupate per il silenzio caduto sulle possibili scelte future nell’ambito della gestione dei rifiuti in provincia, a seguito della scadenza – senza offerte – del primo bando per la realizzazione dell’inceneritore di Trento, chiedono che venga elaborato un nuovo piano di smaltimento rifiuti, considerato che quello vigente risale ormai al 30 aprile 1993 e l’ultimo aggiornamento (il terzo) è stato approvato in data 21 aprile 2006.
La raccolta differenziata diffusa in questi anni su tutto il territorio, ha consentito di ridurre la produzione annua provinciale di rifiuti indifferenziatia 70.000 tonnellate l’anno, contro le circa 100.000 tonnellate stimate dal terzo aggiornamento del piano rifiuti.
Questo, grazie principalmente alla buona volontà di comuni virtuosi e cittadini, considerato che ancora manca un sistema unico e coordinato sul territorio provinciale, e non sono stati messi in campo – se non a livello locale – i necessari sistemi di incentivi/disincentivi per la cittadinanza ed il mondo produttivo.
Si considera quindi necessaria una rivalutazione dei margini di miglioramento ancora possibili nella raccolta differenziata, così come si ritengono necessari un incremento delle azioni e strategie per la riduzione ed il riuso dei rifiuti, e l’individuazione e promozione di filiere coerenti col principio di recupero della materia, sulla scorta della strada che – peraltro – le ultime normative europee stanno suggerendo.
Oggi quindi più che mai, risulta indispensabile un nuovo piano di smaltimento rifiuti che riconsideri le attuali problematiche in un contesto aggiornato, che consideri il trend attuale di produzione rifiuti nella prospettiva dei risultati ottenibili con un impegno strategicamente coordinato.
La gestione della frazione organica dei rifiuti merita poi un approfondimento specifico all’interno del nuovo piano di smaltimento rifiuti.
L’obiettivo deve essere la totale indipendenza provinciale, con la realizzazione di impianti la cui localizzazione avvenga attraverso un processo democratico di informazione e condivisione delle scelte, peraltro strategiche, con le popolazioni interessate.
Altrettanto importante è la scelta di impianti che copino le eccellenze del settore, con trattamenti interni e comparti stagni, che eliminino il problema dei cattivi odori per i confinanti.
Impianti che andrebbero poi attentamente controllati per evitare lavorazioni scorrette o moleste per la popolazione.
Fondamentale per conseguire risultati importanti, soprattutto nell’ambito della riduzione nella produzione dei rifiuti, è il coinvolgimento delle categorie economiche, in particolare l’agricoltura che aspira ad una produzione di qualità inserita nel contesto di un territorio integro, ed il turismo, che potrebbe beneficiare di una immagine di territorio gestito in modo innovativo, compatibile e attento, anche nella gestione dei rifiuti.
Altro aspetto importante al fine di ridurre i trasferimenti dei rifiuti e responsabilizzare maggiormente le periferie, è la messa in atto sistemi di cernita, recupero e stabilizzazione diffusi sul territorio.
Questo consentirebbe di ridurre alla fonte il materiale residuo, sia in peso che in volume, tendendo a chiudere la filiera dei rifiuti/materie prime seconde il più vicino possibile al contesto in cui sono stati prodotti.
Si potrebbero valutare in particolare il riutilizzo della frazione organica in agricoltura, il conferimento del rottame di vetro direttamente nelle vetrerie presenti in trentino, ecc.
Aderiscono:
Associazione Marcolina Tutela Territorio No Tav
Associazione Ya Basta
Associazione Yaku
Busa Consapevole
Centro sociale Bruno
Codacons
Coordinamento Trentino Pulito
Comitato Lavisano No Tav
Comitato per il diritto alla salute in Val di Non
Enpa sezione di Rovereto
Filcams CGIL del Trentino
Gruppo La Regola Cadine
Gruppo Ri.Fi.U.To Pergine
Italia Nostra
Legambiente
Mamme Bionike
Mountain Wilderness
No Tav – Mamme Marco
NonsoloAcqua Rovereto
Popolo Viola del Trentino
Trento Attiva
U.C.T. – Uomo Città Territorio
WWF
Altre firme:
Giovanna Giugni
Stefano Michelazzi
Fausto Nicolussi
Aldo Pompermaier
Franco Porta
Jacopo Zannini