Collegamento Moena-Soraga-Costalunga? Nessun progetto sia finanziato.

 

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Trento, 6 giugno 2012

Egr. Sig.

Dorigatti Bruno

Presidente del Consiglio provinciale di Trento

SEDE

Oggetto: interrogazione a risposta scritta.

Collegamento Moena-Soraga-Costalunga: la Provincia condivide e sostiene?”

La stampa quotidiana offre ampio e dettagliato resoconto dell’incontro, molto partecipato, svoltosi nei giorni scorsi presso l’aula consiliare di Moena avente ad oggetto la presentazione di un progetto di fattibilità per la realizzazione del collegamento tra Moena-Soraga ed il passo Costalunga (e la skiarea Carezza) e per la costituzione di una nuova società, dal suggestivo norme “Mobilità alternativa spa”, che dice già tutto su quelle che sono le finalità e su come intenda procedere per poter acquisire fondi dalle casse della Provincia. Sui 35 milioni di euro previsti dal preventivo presentato dai promotori, “venti milioni, secondo i due comitati, potrebbero arrivare da un contributo ordinario della Provincia” (citiamo letteralmente da fonte giornalistica).

Il 6 settembre 2010 il nostro Gruppo interrogava il presidente della Provincia di Trento per sapere se gli strumenti della programmazione provinciale, dal Piano urbanistico all’Atto di indirizzo sul turismo contemplino questo genere di intervento. E se non sia il caso – dopo il “sacrificio” della Val Jumela – di ripensare lo sviluppo delle valli dolomitiche in un’ottica ecologicamente più accorta rispetto al passato, sia per questioni climatico-ambientali, sia per la situazione economica globale.

Il presidente Dellai rispondeva in aula il 3 marzo 2011 affermando che (testualmente) “allo stato attuale gli strumenti di programmazione provinciale, Piano urbanistico provinciale e l’atto di indirizzo sulla politica del turismo, in particolare per questo tipo di realtà, non contempla e dunque non prevede e in questo momento non consente alcun intervento di questo tipo”.

E’ dunque di tutta evidenza che il progetto presentato l’altra sera a Moena è non solo incompatibile con la programmazione provinciale, ma anche per questo non sarebbe destinatario di alcun beneficio pubblico – e perciò non si capisce perché alcune persone dichiarino pubblicamente che la Provincia potrebbe mettere a disposizione qualcosa come 20 milioni di euro! – casse provinciali che peraltro in questo momento sono particolarmente sofferenti e destinate ad attenuare i morsi di una crisi che morde molte famiglie e molte imprese trentine.

La scelta di investire verso un collegamento con il passo Costalunga e l’area di Carezza, quand’anche visto in un’ottica di mobilità alternativa (purché sia realmente sostitutivo dell’auto privata) non sembra nemmeno molto compatibile con le strategie fino ad oggi manifestate che prevedevano un miglioramento nei collegamenti del fondovalle con la skiarea del Lusia e Bellamonte, cioè sul versante opposto di quella di Carezza. A meno che questo non sia solo una parte di un nuovo collegamento-carosello ancora più ampio, da Carezza al Lusia passando per Moena, carosello oggi non previsto da alcuno strumento di programmazione provinciale. Del resto la stampa ci informa che il signor Georg Heisath, imprenditore di passo Carezza, avrebbe affermato nel corso della serata (sempre da citazione giornalistica) che “se riusciremo a collegare il passo Carezza con Bellamonte Moena diventerà la Ortisei di Fiemme e Fassa”.

Una domanda sorge infine spontanea: ma che cosa c’entrano questi progetti con i piani di gestione delle Dolomiti-patrimonio dell’Umanità e con gli impegni assunti a livello internazionale davanti all’UNESCO per una difesa delle Dolomiti e delle valli dolomitiche?

Ciò premesso, in attesa che Moena diventi l’Ortisei trentina (ma è questo che vogliono veramente i trentini?)

si interroga il presidente della Provincia di Trento

per sapere

  1. se sia a conoscenza e quanto condivida del prospettato nuovo collegamento impiantistico tra Moena-Soraga ed il passo Costalunga/Carezza;

  2. che cosa sia cambiato dal 3 marzo 2011 ad oggi, ovvero se e quale autorevole esponente del governo provinciale sia salito nelle valli ed abbia promesso modifiche agli strumenti di programmazione e conseguenti incentivi pubblici;

  3. se di conseguenza intenda proporre delle modifiche alla programmazione provinciale per consentire l’attuazione del nuovo carosello;

  4. con quali e quante risorse del bilancio provinciale dovrebbe, nel caso favorevole ai promotori, intervenire la Provincia, ivi compresi i fondi stanziabili dalle società di sistema, in primis “Trentino Sviluppo spa”, già presente in questo settore;

  5. se non ritenga semmai più significativo, per lo sviluppo dell’economia turistica locale, un miglioramento dei collegamenti tra il fondovalle e la skiarea del Lusia;

  6. se non consideri che, alla luce dei cambiamenti climatici, della crisi economica globale, della mutazione nelle scelte dei turisti/consumatori e degli impegni assunti con l’UNESCO nell’ambito della gestione delle Dolomiti-Patrimonio dell’Umanità, sia più opportuno orientare i progetti di sviluppo delle valli dolomitiche ed in particolare delle valli di Fiemme e di Fassa verso forme di turismo meno impattante dal punto di vista ambientale e più rispettoso delle incomparabili caratteristiche di queste montagne.