7 agosto, 2012, Trento
Questa mattina alle ore 11 a Trento si è svolta una conferenza stampa.
Legambiente, insieme alle altre tre associazioni che esprimono loro esponenti in sede al Comitato Faunistico provinciale (LIPU, Pan EPPAA e WWF), ha scelto con profonda meditazione, di boicottare il Comitato Faunistico che si svolgerà oggi pomeriggio a Trento.
La ragione?
Dal 14 giugno stiamo chiedendo alla Provincia di mettere all’ordine del giorno del prossimo Comitato una discussione e un confronto sulla questione dell’orso bruno. Il 7 agosto, oggi, invece è stato convocato un Comitato ma non per parlare di orsi, bensì per discutere di catture di uccelli da richiamo (vittime ancora una volta della pratica venatoria più crudele) e di modifiche alla gestione diretta di alcune specie cacciabili da parte dell’Associazione cacciatori.
Riteniamo questo un affronto alla democrazia e al corretto rapporto fra società civile e istituzioni e anche un pessimo e preoccupante modo di affrontare la delicata situazione della presenza dell’orso bruno nelle nostre valli.
Come sapete, la politica ha purtroppo abbandonato la specie al suo destino, nessuno, a partire dal presidente delle Provincia Lorenzo Dellai, sostiene e difende più il progetto di ripopolamento, incentrato invece nelle normative europee più avanzate, e addirittura la Provincia sta bloccando le iniziative di comunicazione delle proprie strutture a favore della specie, laddove ce ne sarebbe bisogno, perché si sta amplificando l’irrazionalità.
Ricordiamo che non si registrano attachi all’uomo da parte degli orsi presenti in Trentino dal loro ritorno (dieci anni di presenza) e che i danni alle cose e le predazioni ad animali al pascolo sono inevitabili e prevenibili, ad esempio con le recinzioni elettrificate, che non di rado gli allevatori e produttori di miele non usano (come dimostra anche il Rapporto Orso 2011).
Un orso (un giovane maschio) è morto sottoposto ad anestesia in giugno e dopo questo fatto il presidente Dellai ha emesso un’ordinanza di cattura per un altro individuo, per ovvie ragioni politiche e non per acclarata situazione di reale pericolo per la popolazione umana.
Noi chiediamo che la gestione della fauna sia basata sulla scienza e sui protocolli tecnici e sull’interesse collettivo come sulla necessità di salvaguardare la biodiversità, e che non sia basato sulle basse velleità politiche; chiediamo che la Provincia promuova azioni a favore del rispetto dei fatti, delle conoscenze e dell’orso bruno.