Coturnice: Legambiente protesta per un assurdo Piano di abbattimento.

COMUNICATO STAMPA

Trento, mercoledì 2 ottobre 2013

OGGETTO: piano di abbattimento della coturnice in Provincia di Trento, composizione e funzionamento del Comitato faunistico provinciale, gestione della fauna e venatoria in provincia.

Le associazioni ambientaliste rappresentate nel Comitato faunistico provinciale, Legambiente, LIPU, Pan Eppaa e WWF, protestano con fermezza per la decisione presa nei giorni scorsi dal Comitato stesso (con il loro voto contrario) di continuare, per la stagione venatoria in corso, la caccia alla coturnice alpina (Alectoris graeca saxatillis) malgrado la specie sia da anni in forte declino e oramai sull’orlo dell’estinzione.

Ne è prova il continuo calo degli effettivi rilevati nei censimenti primaverili ed estivi. L’anno scorso su tutto il territorio trentino sono stati assegnati 15 capi: a dimostrazione di quanto affermiamo, ne sono stai abbattuti “solo” sette. Evidentemente è perfino troppo difficile trovarle, le povere coturnici, altro che ucciderle!

Quest’anno a fronte di un ulteriore calo della popolazione (censimenti alla mano) sono stati concessi per la stagione venatoria in corso 13 capi di coturnice da abbattere, un numero che non trova giustificazione alcuna, se non quella di accontentare ancora una volta i cacciatori, che per divertimento possono sparare e uccidere.

La legge provinciale prevede la tutela della fauna selvatica nell’interesse della comunità ma la realtà è tutt’altro, a maggior ragione in campagna elettorale.

Non vi può essere in questo caso la benché minima parvenza ipocrita di attività di gestione della biodiversità, come troppo spesso si vorrebbe far credere per gli altri Piani di abbattimento.

La specie risulta in calo per diverse concause, dai cambiamenti d’uso del territorio, alla caccia massiccia del passato, al disturbo antropico, ai cambiamenti climatici, ecc. ecc. Certo è che sparare ai sopravvissuti non va nella direzione auspicata di conservazione. I due zoologi esperti presenti in Comitato, infatti, avevano espresso il loro parere tecnico negativo, che è stato ignorato.

Gli stessi rappresentanti dell’Associazione cacciatori, sollecitati dagli ambientalisti a spiegare una simile assurda richiesta, hanno con imbarazzo ammesso che si erano posti il problema sull’opportunità di tale scelta, ma che di fatto c’è una richiesta dalla loro base sociale che ritengono di dover accontentare.

A questo punto non possiamo non far notare per l’ennesima volta con rammarico che la gestione della fauna in Trentino è fortemente orientata a soddisfare la lobby minoritaria dei cacciatori.

Questa situazione sbilanciata verso le settemila doppiette trentine (l’1,5 % circa della popolazione, che come noto è per la maggior parte contraria o poco affine alla caccia) è ben rappresentata dalla composizione del comitato: 4 rappresentanti dell’Associazione cacciatori (in quanto Ente Gestore delle Riserve), 1 dell’Unione cacciatori (in quanto associazione venatoria diversa dall’Ente Gestore), 1 dell’ ENCI (di fatto un altro cacciatore), ovvero ben 6 su 22 componenti (circa il 25%!), al di là di qualsiasi realismo rispetto alla società e al buon senso. Anche i rappresentati degli agricoltori, dei comuni, degli agronomi forestali ecc. sono cacciatori o di fatto filo-venatori, tant’è che la componente venatoria può contare normalmente al momento del voto in Comitato faunistico su 9-10 voti sicuri contro i 4 voti degli ambientalisti.

Oltre a questo, riteniamo sbagliato e insensato che a presiedere il Comitato sia l’assessore provinciale competente, con diritto di voto, che esercita raramente con chiari ed evidenti moventi politici.

Non a caso l’assessore Mellarini si è presentato la settimana scorsa in Comitato per votare le uccisioni delle coturnici … a due passi dalle elezioni.

E’ necessario rivedere la costituzione e il funzionamento del Comitato, che deve tornare ad essere un luogo di confronto e non solo di esercizio di potere e un luogo rappresentativo della società trentina.

È necessario che la fauna sia gestita nel rispetto della vita e della biodiversità, non per favorire una lobby minoritaria di persone che uccidono per divertirsi.

Sarà cura delle scriventi associazioni produrre una proposta di revisione della composizione e funzionamento del Comitato.

Trento, mercoledì 2 ottobre 2013,

comunicato stampa emesso da:

Legambiente Circolo di Trento, LIPU delegazione del Trentino-Alto Adige, Pan Eppaa, WWF delegazione del Trentino Alto Adige

per info e contatti:

www.legambientetrento.it Legambiente

http://www.crfs-trento.it/ LIPU

http://www.protezioneanimali.tn.it/ Pan Eppaa

https://www.facebook.com/wwftrentinoaltoadige?ref=ts&fref=ts WWF