Bolzano-Milano in treno? Meglio nel 1975!

Da un po’ di anni di fa un gran parlare di treni ad alta velocità ed anche della necessità di favorire il traffico ferroviario per ridurre l’inquinamento.
E’ indubbio che il treno in quanto mezzo pulito dovrebbe essere incentivato e migliorato per renderlo concorrenziale sia per muoversi per lavoro sia per vacanza. Se però analizziamo l’evoluzione dei mezzi negli ultimi anni, sembra proprio che si sia invece fatto di tutto per far preferire l’uso dell’auto privata.
Mentre infatti i treni sono sostanzialmente invariati da trent’anni a questa parte (anzi, spesso sono addirittura gli stessi), le auto, che allora erano piccole, rumorose, senza aria condizionata sono diventate assai più comode e la rete stradale è molto più veloce e sicura.

Sui treni sono poi misteriosamente spariti molti servizi che lo rendevano utilizzabile per i viaggi a medio/lunga percorrenza: anni fa c’erano le coincidenze e addirittura le carrozze che venivano staccate e mandate a varie destinazioni, evitando alle persone di salire e scendere più volte coi bagagli, c’erano servizi di facchinaggio, la prenotazione dei posti era indicata sulle carrozze. Insomma qualitativamente il servizio è peggiorato.
Si dirà: ma ora con i prodigi della tecnica moderna, si viaggia ad alta velocità. Verifichiamo questa affermazione sulla linea del Brennero.

Possiamo avere dati certi sui tempi di percorrenza dei treni nel 1975 consultando l’orario che si trova al sito http://web.tiscali.it/lcartello/op75/indexn.html.
Scopriamo così che nel 1975 il treno più veloce a compiere la tratta Bolzano-Milano era il Trans Europa Express, che partendo alle 19.32 da Bolzano, arrivava alle 22.26 a Milano, impiegando quindi 2 ore e 56 minuti.
Oggi con gli straordinari progressi di Trenitalia, il treno più veloce con cui compiere la stesa tratta impiega 3 ore e 4 minuti, quindi 8 minuti in più.
Non solo, ma è l’unico a compiere la tratta diretta, mentre trent’anni fa, pur essendoci meno collegamenti, ve n’erano di più che consentissero di salire e scendere direttamente nelle stazioni di origine e destinazione.

Morale: ove non sono state costruite nuove linee, il viaggiatore di trentaquattro anni fa aveva magari meno opportunità di scegliere l’orario di partenza, ma godeva di maggiori comodità e servizi e in diversi casi poteva anche più velocemente di oggi. Forse qualcosa non è andato per il verso giusto…

In tempi di crisi si suggerisce di investire in lavori pubblici per dare lavoro e rilanciare l’economia. La domanda è: vogliamo sempre solo investire in case e palazzi o in centrali nucleari che non verranno mai avviate, o non sarebbe forse meglio investire, per esempio, nel potenziamento delle ferrovie?