Carovana dei ghiacciai – Tappa ai Ghiacciai della Fradusta e del Travignolo

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Il monitoraggio della Carovana dei Ghiacciai di Legambiente sui ghiacciai Fradusta e Travignolo 

A causa delle avverse previsioni meteo, l’escursione al ghiacciaio della Fradusta, che era in programma domenica 30 agosto, è stata annullata.

Particolarmente suggestivo ed emozionante è stato invece  il Saluto al ghiacciaio che si è svolto il 31 agosto ai piedi del ghiacciaio Travignolo dedicato al silenzioso  lavoro e prezioso “servizio” che svolgono i  ghiacciai. Riflessioni e musica sono state a cura di Gianluca Russo di Me and Mr. Johnson, mentre Giovanni Baccolo, ricercatore dell’Università Milano Bicocca, ha dato lettura di un lavoro in fase di preparazione sui piccoli ghiacciai alpini realizzato in collaborazione con il Museo di Geografia di Padova.

Travigonolo

 Il ghiacciaio della Fradusta sta scomparendo: tra il 1888 e il 2014 l’area glaciale si è ridotta del 95% passando da 150 a tre ettari 

Riduzione minore per il Travignolo, passato dai 30 ai 15 ettari, ma vittima di un profondo cambiamento morfologico della massa glaciale

 Legambiente: “La velocità con cui il ghiacciaio della Fradusta sta regredendo è il segnale dell’accelerazione dei cambiamenti climatici. Una crisi, quella climatica, che sta modificando il territorio non più di anno in anno, ma giorno per giorno”.

I risultati del monitoraggio sono stati presentati il 1 settembre  a San Martino di Castrozza (TN), nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Vanda Bonardo, Responsabile Alpi Legambiente, Marco Giardino, Segretario Comitato Glaciologico Italiano, Gino Taufer, responsabile tecnico del Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino, Andrea Pugliese, Presidente Legambiente Trento.

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“Il ghiacciaio della Fradusta sta regredendo ad una velocità tale da sembrare quasi una ‘morte in diretta’ – dichiara Vanda Bonardo, Responsabile Alpi Legambiente –  ulteriore quanto evidente segnale dell’accelerazione dei cambiamenti climatici. Una crisi, quella climatica, che come stiamo osservando sta modificando il territorio non più di anno in anno come accadeva un tempo, ma giorno per giorno. Gli effetti del maltempo nella zona di indagine di questi giorni, con nuove frane e colate detritiche, se da un lato ci ricordano la vivacità dal punto di vista geomorfologico dell’area dolomitica, dall’altro ci ripropongono il problema della gestione del territorio con una particolare attenzione all’uso del suolo. Per tutto ciò  è però  indispensabile mettere al centro progetti integrati di riduzione del rischio e di adattamento al cambiamento climatico. Tuttavia, su quest’ultimo aspetto ad oggi, ancora, non  abbiamo nessuna notizia rispetto al piano nazionale che avrebbe già dovuto essere approvato”.
La forte esposizione agli agenti atmosferici rende il ghiacciaio di Fradusta molto sensibile ai cambiamenti climatici. Infatti, le pareti rocciose che lo sovrastano  non sono in grado di proteggerlo dall’irraggiamento: l’operatore glaciologico Gino Taufer ha segnalato ampi settori di ghiaccio privi di copertura nevosa anche nella zona di accumulo.
Il Travignolo è un ghiacciaio ospitato in un vallone inciso tra le pareti del Cimon e della Vezzana che lo proteggono efficacemente dall’irraggiamento. Esso attualmente si estende per circa 15 ettari, mentre dalle informazioni della cartografia storica si stima che a fine Ottocento la  superficie del ghiacciaio era di poco inferiore ai 30 ettari. Una riduzione areale molto inferiore rispetto a quella segnalata dal ghiacciaio di Fradusta, che non deve però ingannare rispetto all’effettivo cambiamento subito anche da questo ghiacciaio. Durante il sopralluogo alla stazione fotografica del Comitato Glaciologico è stato effettuato un confronto fra immagini fotografiche storiche e l’assetto attuale del ghiacciaio. Si è constatato il profondo cambiamento morfologico della massa glaciale, con la scomparsa di una falesia di ghiaccio alta decine di metri che sovrastava un dosso roccioso, attualmente isolato al centro del vallone, mentre un tempo essa divideva il ghiacciaio in due lobi.

La Carovana dei Ghiacciai di Legambiente ringrazia per questa quinta tappa il Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino per la collaborazione nell’organizzazione degli eventi e lo scrittore Erwin Filippi Gilli per la presentazione del Quaderno del Parco “Cambiamenti climatici: effetti sugli ambienti di alta quota”.
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